La sfinge di giza storia
Non c’è niente tra gli antichi monumenti in Egitto che sia più sorprendente della statua della Grande Sfinge a Giza,
quell’enorme leone dal volto umano rivolto verso il sole
Chi non ha sentito parlare della famosa statua a Giza; è una figura dal significato misterioso?
La posizione della Sfinge è a 10 chilometri dal Cairo, capitale dell’Egitto, direttamente accanto alle famose piramidi di Giza;
all’interno di un sito archeologico che è l’unico rimasto delle Sette Meraviglie del Mondo Antico.
Ciascuna delle tre piramidi di Giza è un monumento funerario in cui sono sepolti il re-faraone e la sua famiglia,
circondate dalle tombe di nobili e alti funzionari dell’antico stato egiziano.
La Grande Sfinge si trova a Giza all’estremità nord-orientale del complesso delle Piramidi, in una depressione rocciosa; in passato questo enorme monumento è rimasto per lungo tempo sconosciuto.
Troviamo che la prima testimonianza storica degli scavi intorno alla Sfinge risale all’era del re faraonico Thutmose III, uno dei re della XVIII dinastia, intorno al 1420 a.C.
I luoghi erano totalmente ricoperti di sabbia.
Questo re rimosse la sabbia dalla Grande Sfinge e costruì dei grandi muri attorno ad essa
La Sfinge divenne luogo pubblico di pellegrinaggio e continuò fino alla fine del culto pagano egizio, poi fu trascurata e fu nuovamente ricoperta di sabbia
fino alla campagna francese contro l’Egitto, guidata da Napoleone nel 1816.
I successivi scavi archeologici riportarono alla luce questo monumento dopo secoli e donarono allo stesso l’immortalità.
La scoperta della Sfinge fu annunciata e la prima parte emersa dalla sabbia fu un pezzo di barba, oggi non più presente.
Le prove indicano che la Grande Sfinge fu costruita durante il regno del re Chefren (circa 2525-2532 a.C.),ovvero il Faraone che fece erigere la seconda piramide di Giza.
La statua della Sfinge e il suo tempio, che si trova di fronte ad essa,
è situata direttamente accanto al tempio di Wadi Khafren e lateralmente alla rampa processionale che porta al suo tempio funerario e alla piramide.
Un’attenta analisi attribuita ad archeologi ha rivelato che il tempio della valle era terminato prima che iniziassero i lavori sulla Grande Sfinge e sul suo tempio,
mentre l’analisi delle caratteristiche del volto della Grande Sfinge ha rivelato sorprendenti somiglianze con le statue del re Khafren.
Con i suoi 73,5 metri di lunghezza e 22 metri di altezza la Grande Sfinge è la più grande scultura monolitica al mondo.
L’origine della Grande Sfinge
Gli egiziani nelle precedenti dinastie della Sfinge erano soliti identificare il Faraone come un leone forte, un animale sulla terra e, grazie al suo coraggio, un guardiano potente e sacro.
Quindi vediamo l’immagine del leone sempre sulle porte all’ingresso degli antichi templi egizi per proteggerli, come il tempio della regina Hatshepsut a Deir el-Bahari, a ovest del Nilo.
E altri in molti templi e costruzioni religiose.
La Grande Sfinge è una statua con il corpo di un leone e una testa umana.
E’posta ai piedi delle Piramidi come possente guardiano dei templi sepolcrali.
ALCUNE LEGGENDE SULLA SFINGE
Il ritrovamento di una piccola stanza e di un passaggio dietro la testa della sfinge fecero nascere intorno ad essa parecchie leggende.
Per alcuni studiosi storici sarebbe la porta che conduce a un intero quartiere segreto sotterraneo dove sarebbe contenuta la mitica “Stanza dei Registri”, la biblioteca con tutto il sapere antico che credevamo perduto.
E’ legato alla Sfinge il misterioso indovinello descritto da EDIPO,
che la statua sottoponeva ai viaggiatori e se non davano la risposta esatta sarebbero stati uccisi.
In realtà gli indovinelli erano tanti ma il più famoso diceva “chi, pur avendo una voce sola, è sia quadrupede che bipede che trepide?”
..la risposta giusta era “l’uomo”(da piccolo gattona a quattro gambe, poi si alza su due poi da anziano si aiuta con la terza gamba del bastone).
Un’altra leggenda più recente legata alla Sfinge e a tutte le Piramidi vorrebbe che siano state costruite millenni fa,
da una comunità aliena proveniente da altri pianeti e atterrata chissà come nel deserto egizio.
Non si spiegherebbe altrimenti l’incredibile precisione e bravura nella costruzione di simboli così grandi, abilità che mai più si sono ripetute in futuro perché”portate via con sè”dagli alieni.